Convegno |
Fausto Amelii - Assessorato Servizi Sociali, Volontariato, Famiglia e Scuola , Comune di Bologna "PROMETEO REALTA' LOCALE COME SERVIZIO AL CITTADINO" Buongiorno, per prima cosa assolvo ad un compito, quello di portarvi i saluti calorosi dellAssessore Pannuti, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bologna il quale, non solo formalmente è vicinissimo e sostiene i temi di cui noi oggi trattiamo, ricordo che il Comune di Bologna è socio di ASPHI, in quanto tale, evidentemente sostenitore convinto e non solo proforma. Scuso lassessore, è impegnato altrove e non può essere presente. Io ho finito perché poi, lassessore è un politico ed io non lo so fare per cui, più che portare i saluti non posso fare. Accolgo linvito di Franco Bomprezzi, molto volentieri, vi voglio raccontare unesperienza molto interessante che il Comune di Bologna ha promosso, avviato e condotto, è un progetto europeo che si chiama Prometeo e i risultati o alcuni risultati di questo progetto, voi li potrete vedere grazie alla stupenda organizzazione di questo convegno di cui voglio dare atto allASPHI, ci sono alcune postazioni sia al piano di sotto, sia al piano di sopra su cui è visitabile il sito Prometeo, qualcuno forse lo ha già visto. Il sito Prometeo è un prodotto del progetto di cui io vi parlerò; laltra questione è che non essendo io un tecnico informatico, neanche un tecnico dinformazione a dir la verità, ma un tecnico dei servizi sociali, vorrei accogliere un po la proposta che mi sembra di riflessione e di discussione su questi temi che il nostro coordinatore ci ha fatto. La prima cosa che vorrei dire è questa: Prometeo si è posto come obiettivo fondamentale quello di costituire un momento di informazione su servizi locali, cioè sui servizi di un dato territorio, io lavoro in Comune e la mia prima prospettiva è questa, come fare arrivare ai cittadini linformazione su quello che cè.? Vorrei soffermarmi su questo punto: in questa fase mi sembra che una delle semplificazioni terribili che ogni tanto ci tocca di vedere è che si analizzano i servizi, si guardano i servizi sociali, i servizi sociosanitari, i servizi assistenziali, cioè parlo di quella categoria di servizi erogati di solito da enti locali, ma non solo, si scopre che sono molto complicati, che nessuno li conosce, che è difficilissimo accedere, che il vicino di casa non sa cosa fa quello di fianco, che soluzioni trovare in maniera iperbolica attraverso la rete nel Minnesota, si scopre che poi cerano anche allAusilioteca, ma si scopre lanno dopo, nel frattempo i giornali hanno parlato del Minnesota, a me sembra che il problema dellinformazione vada posto in questi termini; di fronte a questa complicazione di questi servizi e più ce ne sono, più sono articolati o disarticolati come si vuole e più cè un bisogno di integrazione, di informazione, di portarli al cittadino. La semplificazione terribile è che è un po di moda su questo e si dice: "Facciamo un call center"! (adesso si usa abbastanza no)? "Facciamo un call center cioè un luogo dove uno chiama e miracolosamente i servizi si semplificano, diventano efficienti, trasparenti, efficaci di qualità ecc.; purtroppo non è così, la situazione è un po diversa; io sono del parere che linformazione sia una miniera di risorse, ma così come le miniere vanno scavate e rese disponibili queste risorse, così pure occorre fare nellinformazione. Allora, mi dilungo poco sul progetto Prometeo che per gli aspetti tecnici ha curato per noi e con noi ASPHI e ringrazio qui Giorgio Sommi che si è assunto questa fatica non leggera e rimando anche alla consultazione poi, direttamente sui video che voi avete un po in giro, per dire due cose:
Se si guardano i dati sulle famiglie che posseggono un computer, tra queste, le famiglie che posseggono un computer e accedono ad Internet e tra questi quanti sono i disabili, effettivamente i numeri sono abbastanza piccoli; non vuol dire che non bisogna curare e seguire questa cosa, è sicuramente una pista importante; vuol dire però che nel momento in cui parliamo dinformazione, labbagliamento, labbacinamento di Internet e della tecnologia va integrato con un ragionamento che è più sulla multimedialità, va bene, ma sulla multimodalità, in un contesto che non è il mondo, ma è quello di una città, di un territorio, linformazione pertinente ed efficace è uninformazione che passa in maniera multimediale, cioè con molti strumenti e con molti mezzi, con molte modalità; quindi da Internet a carta e penna se volete, cioè bisogna curare tutti questi livelli. Su questo, invito a riflettere, sul fatto che linformazione è un mare in cui contemporaneamente persistono diversi livelli, diversi modi, diversi media; quindi questarticolazione è anche una ricchezza, però bisogna pensarla e utilizzarla, laltro punto è che cè una sottovalutazione assoluta sullimportanza dellinformazione (tutti dicono che è una risorsa), ma sulla trasformazione di questa risorsa in un servizio che è un passaggio fondamentale; è quello che dicevo prima, cioè la risorsa cè, però va scavata e lavorata perché diventi effettivamente un servizio. Nel caso della disabilità è evidente a tutti che non avere linformazione è un fattore decisivo di esclusione, di aumento dellesclusione, stare fuori, quindi linformazione diventa un intervento diretto sui processi dintegrazione sociale. Questo rende una specificità del cittadino disabile rispetto al resto dei cittadini; non è che questo non valga anche per gli altri, perché oggi chi è fuori dallinformazione, rischia parecchio rispetto ai processi di marginalità, ma sicuramente lintervento sullinformazione ai disabili diventa un intervento direttamente sui processi di marginalizzazione e quindi di integrazione sociale e non solo a sostegno di altri servizi, ma è un servizio esso stesso. Questo dovrebbe entrare un po di più nella consapevolezza anche di chi gestisce le reti locali e i sistemi, che oggi si muovono anche qui in maniera un po separata perché il Comune (parlo del comune di Bologna,) ma i Comuni stanno investendo, hanno investito moltissimo nelle reti civiche e quantaltro, però poi il centro informativo per il disabile lo fa unassociazione staccata da tutto! È forse arrivato il momento di fare una sintesi. Allora, con questa considerazione introduco un tema a me caro, non vi racconto i progetti in maniera analitica, ma (non cè tempo, se qualcuno è interessato ad avere scambi su questo, possiamo farlo, ieri ho avuto uno scambio molto interessante con i colleghi di Torino che hanno uno stand che vi consiglio di visitare nel padiglione espositivo); sul fatto che linformazione alle persone disabili va integrata nel sistema delle informazioni al cittadino. Oggi abbiamo strumentazione tecnica, abbiamo consapevolezza, abbiamo anche risorse perché devo dire che in una città come Bologna si sono sviluppate nel tempo e qui devo dare atto oltre che ad ASPHI a realtà come (forse siamo un po tutti del settore, anche chi è fuori di Bologna conosce,) lAusilioteca, il CDH, cioè ricchezze molto importanti per la città che vanno però riorientate anche loro su questo servizio al cittadino con laiuto del Comune. Mi fermo, vi ringrazio. (Non rivisto dallautore) |