Convegno: |
Carlo Ricci
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Istituto Walden di Roma e lega del filo d'oro di Osimo Flavio Vetrano - Università di Urbino "Insegnare con il computer e l'integrazione scolastica: un progetto di Ricerca-Intervento attuato nella Regione Marche" Premessa Il crescente interesse sviluppato intorno allutilizzo delle nuove tecnologie informatiche nella didattica apre nuove prospettive e solleva rilievi critici. Nel campo dellintegrazione scolastica della persona in situazione di handicap sono ormai numerosi i tentativi di andare oltre lausilio per immergersi nella ottimizzazione delle risorse informatiche da destinare al perseguimento del singolo progetto di vita. La ricerca intervento, tuttora in corso, si muove in questa direzione. Il gruppo di ricerca ha iniziato a lavorare dal 1993. Le finalità del progetto erano essenzialmente orientate a valutare leffettiva efficacia ed efficienza di un possibile uso del Personal Computer nella didattica In questa direzione si è lavorato alla realizzazione di un software di concezione innovativa. Definito come "sistema aperto" il programma può essere inteso come un contenitore di contenuti, che di volta in volta, vengono suggeriti dagli insegnanti. Grazie alla partecipazione attiva di alcuni allievi e dei loro insegnanti di sostegno è stato possibile condurre una sperimentazione scientifica che ha dato risultati di estremo interesse tanto da persuadere ad un proseguimento del lavoro trasformando una finalità di sperimentazione in un progetto di intervento; nasce così il programma di ricerca Computer e Handicap: progetto 2000. Ricorrendo a disegni sperimentali su caso singolo è stato possibile mettere a confronto l'insegnamento, cosi detto, "carta e matita" versus l'utilizzazione del PC. I risultati della sperimentazione hanno dimostrato lefficacia e lefficienza dellUtilizzazione del software nella didattica con persone ritardate mentali (Cottini, 1995,1996, Ricci 1995). Il cammino percorso
Il Centro Documentazione Computer e Handicap (C.D.C.H.). Il C.D.C.H. è attuazione della Banca Dati Centralizzata dove
poter condurre analisi sperimentali, quasi sperimentali e non sperimentali sui dati
raccolti da tutti coloro che utilizzano il software. Sintetizzando lo scopo ultimo del
progetto è: Questo significa creare le condizioni per la concretizzazione della
tanto auspicata ma quasi mai realizzata continuità didattica-educativa. Riferendosi al
singolo allievo, potendo archiviare tutte le esperienze che questo ha compiuto tramite le
sollecitazione proposte dal computer sarà possibile richiamare, in qualunque momento, lo
stato passato e presente del lavoro svolto. Tutto questo indipendentemente dall'insegnante
e/o operatore che in un dato momento interverrà sull'allievo. L'archivio seguirà
lutente fino ad accompagnarlo nell'inserimento del mondo del lavoro. Con solo
qualche ora di lavoro sui dati registrati in riferimento agli apprendimenti precedenti
sarà molto più facile prevedere una integrazione che risulti produttiva e soddisfacente
per la persona in situazione di handicap. Tutto questo porterà all'istituzione di un servizio che, a lavoro concluso, fornirà un continuo aggiornamento agli insegnanti, alle famiglie, ai servizi pubblici e privati sullavanzamento dei software disponibili e al tempo stesso ne valuterà l'efficacia e l'efficienza della loro utilizzazione. La possibilità di utilizzare risorse informatiche e telematiche opportune consente in prima istanza (ed è un risultato tutt'altro che trascurabile) di rendere ampiamente accessibile il software fin qui prodotto e di consentirne una crescita stimolata e "costruita" direttamente dall'utenza. Infatti, lo scenario configurabile individua una struttura di riferimento accessibile per via telematica; il cui archivio fondamentale (nucleo di partenza della Banca Dati) contiene il software aperto già realizzato e disponibile con tutti gli applicativi fin qui realizzati. Ogni utente (Scuola, Centro Sociale, ecc.), qualunque sia la sua situazione geografica, purché inserito nella rete pubblica può accedere in tempo reale, consultare il materiale disponibile (software) ed eventualmente, se di suo interesse, acquisirlo; il tutto, come già detto, in tempo reale. Una volta utilizzato il software, restituirà, sempre con struttura informatica e quindi in forma standardizzata, i risultati ottenuti che andranno ad arricchire la stessa Banca Dati. Qualora poi l'utente abbia prodotto un nuovo applicativo, esso potrà essere inserito, dopo opportuna analisi, tra gli applicativi del sistema aperto di base. Questo processo, mantenuto attivo nel tempo, valorizza i risultati
fin qui raggiunti, li rende accessibili rapidamente, ne accresce il valore e la portata
consentendo infine di aprire in continuità nuovi settori in piena rispondenza alle
necessità dell'utenza e con il suo diretto coinvolgimento.
Tali potenzialità rimarrebbero tuttavia inutilizzate (o quasi) se non si realizzassero gli strumenti opportuni per renderle realmente operative: la costituzione di una banca dati centralizzata e raggiungibile telematicamente, che costituisca centro di riferimento e documentazione facilmente accessibile, al fine di fornire tutti i supporti informativi necessari a chi opera nel settore. Il Centro di Documentazione Computer e Handicap (CDCH), dovrà
ricevere con continuità materiale documentario rivolto alla problematica "Didattica
e Computer": in primissima istanza tutta la documentazione informatizzata, ed
archiviata in formato standard, prodotta dall'uso del software aperto di cui sopra, già
distribuito alla quasi totalità delle Scuole pubbliche della Regione. Volendo meglio individuare la molteplice funzione di questa attività del Centro, possiamo descriverla come volta a:
Da un punto di vista di analisi dei sistemi, il Centro si pone dunque strutturalmente come un nodo con memoria in grado di acquisire, immagazzinare, smistare informazione. Il flusso di informazione può essere convogliato e sfruttato in tempo reale (on line), oppure immagazzinato e sfruttato al di fuori del tempo corrente del sistema (off line). Nel primo caso si può accedere direttamente in maniera interattiva all'informazione immagazzinata anche in archivi remoti; nel secondo caso l'informazione deve essere trasferita, a richiesta, su archivio prossimale (uscendo quindi dal network informativo) e l'interattività è nulla o fortemente ridotta. Bibliografia |