| Michele Capurso
-
1° Circolo
Didattico Ospedale Silvestrini, Perugia
"Esperienze di relazione in una classe
virtuale:
aspetti emotivi/affettivi e apprendimento con bambini distanti dalla classe"
Parole chiave: vissuti personali, gruppo dei pari,
collegamento, tempo, affettività, apprendimento.
"Io non sono mai andata molto male a scuola, ma questo
passaggio dalle elementari alle medie mi rendeva nervosa: mi sentivo una persona estranea
a quella scuola in cui ero stata tanto bene per sette anni. Più che altro una cosa mi
turbava molto: io, senza i miei compagni di classe! Ero stata per sette anni con loro e
ormai eravamo tutti una sola persona e le mie maestre erano normali amiche adesso. Io in
quelledificio in Viale Matteotti conoscevo tutto alla perfezione e mi sentivo
strettamente legata a quelle cose, a quelle persone. Ed ora dovevo cambiare tutto e
ricominciare da capo a conoscere una scuola tutta diversa, di cui niente mi è caro".
da "Il libro di Alice", Rizzoli, 1997
Per un bambino di età superiore ai sei anni, il mondo della scuola
diventa probabilmente lambiente di vita e relazione più importante. Da questa età
in poi per il bambino inizia un lungo processo di separazione dalla famiglia, processo
che, gradualmente ma inesorabilmente, si concluderà con lingresso nel mondo del
lavoro e con linizio della vita indipendente.
La scuola, dunque, riveste per i bambini unimportanza ed un
valore simbolico, affettivo e reale che va ben oltre il semplice apprendimento di nozioni
o concetti.
Essa è anche sede di:
- Amicizie
-
Relazioni sociali
-
Cooperazioni e competizioni più o meno "ufficializzate".
Nel gruppo classe queste complesse dinamiche di relazione avvengono
comunque, a prescindere dai comportamenti e dalle intenzioni dellinsegnante. Esse
però sono scarsamente riconosciute e valorizzate: ci sono, ma per molto tempo sono state
ignorate dalla scuola ufficiale che ha sempre preferito concentrarsi esclusivamente sugli
apprendimenti più formali.
Ci si accorge veramente del valore delle dinamiche sociali solo quando si incontra un
bambino che è costretto ad interrompere la frequenza scolastica (per esempio a causa di
una malattia, o di un handicap che gli impedisce di andare in classe).
In considerazione di quanto detto realizzare un "percorso di
apprendimento per un bambino distante dalla classe significa anzitutto realizzare un
collegamento tra lui ed un gruppo dei pari. Linsegnante domiciliare, che va a casa a
"fare lezioni", può funzionare per brevi periodi, ma non pone rimedio alla
situazione di solitudine sociale che il bambino isolato si trova a vivere.
Cosa significa realizzare un collegamento
Realizzare un collegamento tra un bambino isolato ed un gruppo dei
pari significa dunque partire dalle loro storie, dai loro vissuti, ed usare
lattività didattica non tanto come fine quanto come mediatore di una comunicazione
che è molto più ampia ed importante della singola attività. E proprio lavorando
assieme ad un progetto comune, attraverso mezzi di comunicazione adatti, che bambini
distanti tra loro possono ristrutturare tutte quelle dinamiche sociali tipiche del gruppo.
Un collegamento di questo tipo dovrebbe saper considerare e connettere le diverse
dimensioni del tempo:
Il passato, che ha un significato soggettivo per il bambino, non sempre noto agli
altri. Il passato è parte fondamentale della sua identità, e come tale dovrebbe essere
narrato, riconosciuto, valorizzato. Esso è la base per la costruzione del presente e la
progettazione del futuro.
Il presente, anzi "i presenti", cioè gli ambienti e le
situazioni relative a ciascuna delle persone o dei gruppi coinvolti. Il bambino che vive
in isolamento potrebbe avere un presente fatto di malattia, o semplicemente carico di
situazioni difficili. Questo tipo di presente non può essere semplicemente ignorato. Il
bambino che vive isolato andrà aiutato a comprendere la propria situazione, e a trovare
dei modi adatti per comunicarla agli altri.
Non sempre è necessario usare un approccio formale per questo. Molto spesso la situazione
potrà essere spiegata per mezzo di una metafora, una storia, o magari un disegno....
Il futuro ha un significato "proiettivo". Lavorare per
qualcosa che si farà in futuro dà fiducia. E però importante che il futuro verso
il quale ci si proietta sia un futuro possibile o quantomeno verosimile. Inoltre,
lavorare per qualcosa proiettato nel futuro, dà significato e giustifica anche un
presente difficile.
Alcuni errori comuni...
Molto spesso si spendono grandi risorse ed energie per approntare
qualche tipo di sistema di comunicazione (per esempio, un sistema di videoconferenza, o un
"super-collegamento" ad internet), e poi ci si "dimentica" di riempire
di contenuti le occasioni di comunicazione che vengono create. Per vincere
lisolamento di un bambino, non basta realizzare una videoconferenza con la sua
classe di appartenenza. Se non si dà loro nulla su cui lavorare concretamente, i bambini
che vedono il loro compagno lontano si sentono imbarazzati, non sanno cosa dire, magari
hanno paura di ferirlo... Talvolta dei mezzi di comunicazione meno completi (un fax, o la
sola posta elettronica) possono addirittura rivelarsi più adatti di sistemi molto più
sofisticati. La videoconferenza, per esempio, deve avvenire in diretta, solo in certi
orari; mentre un fax o un messaggio di posta elettronica possono essere scritti e letti in
tempi diversi.
Un altro problema può nascere se si ignorano tutti gli aspetti emotivi e le dinamiche
tipiche di un gruppo e ci si vuole concentrare esclusuvamente sulla "lezione" da
svolgere. Allora il bambino potrebbe apparire svogliato, stanco, privo di motivazione...
Se si ignorano gli aspetti di relazione, un collegamento tra un bambino che si trova
isolato ed un gruppo dei pari potrebbe addirittura finire con mettere più in evidenza gli
aspetti di diversità e lontanaza del bambino costretto a stare da solo.
In conclusione, mettere in comunicazione un bambino isolato ed un
gruppo non è cosa facile. Credo che sia importante non dare nulla per scontato, saper
valorizzare i vissuti di ciascuno, saper creare delle situazioni di comunicazione ricche
di contenuti, relegando al mezzo di comunicazione quel ruolo strumentale che normalmente
esso dovrebbe avere.
|