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Antonio Messina - Unione Nazionale Consumatori "Lausilio informatico, il prodotto ed il consumatore" Dopo gli interventi così interessanti e documentati vorrei non essere qui a fare brutte figure comunque mi armo di coraggio e vado alla lavagna luminosa . Il motivo per cui mi hanno chiamato è quello di occuparmi degli ausili informatici come prodotto commerciale: La struttura elementare di un mercato è quella che prevede la domanda male esemplificata da questa mano che regge un sacchettino, sicuramente le dimensioni del sacchettino sono sproporzionate in senso accrescitivo rispetto alle risorse che sono generalmente disponibili comunque cè un mercato, un luogo dove avviene lo scambio del bene e cè unofferta di determinati prodotti; io ho cercato di concretizzare un pochino questo discorso sugli ausili e per quanto possibile sugli ausili informatici . Vediamo brevemente i 3 elementi del mercato: quanto alla domamnda diciamo che è una domanda esistente perchè esistono le persone che hanno bisogno di questo tipo di prodotti e che è molto differenziata al suo interno; è un punto che è stato già toccato comunque dal punto di vista del consumatore questo è un problema, perchè tutti quanti parliamo di disabili ma tutti quanti siamo anche consapevoli che i disabili in quanto tali " non esitono", esistono tantissime forme di disabilità ciascuna con le sue specifiche esigenze e quindi, come era emerso chiaramente anche dallinterventom del prof. Emiliani, cè un problema di mercato interessante per le aziende perchè le dimensioni di questo mercato sono comunque molto ridotte perchè in realtà sono tanti mercati fatti di piccoli settori e di bisogni; fra laltro appunto il problema di parlare delle disabilità è un problema che si ricollega anche questo a cose già dette e cioè il fatto che non ci sono dati precisi su quanti sono i disabili e quante sono le diverse forme ; cercando di procurarmi questo dato ho trovato unindagine ISTAT che mi dice che i disabili sono in Italia circa un 1.400.000 persone e poi trovo le pensioni di invalidità erogate dalle amministrazioni pubbliche e sono 7 milioni ; ora con tutti i falsi invalidi che si vogliano trovare uno scarto di 5 milioni mi dice che cè qualcosa che non va nel modo di affrontare questo tipo di problematica e questa che è stata definita "invisibiltà statistica" dal punto di vista del rapporto tra consumatori e prodotto è un grosso problema. Unaltra caratteristica della domanda è che secondo me si tratta di una domanda integrata , integrata intendendo che non è possibile identificare il prodotto ausilio informatico solo con loggetto in sè, la persona richiede tutta una serie di cose aggiuntive che sono dalla manualistica allinformazione , anche laddestramento stesso alluso della macchina. Non solo questo, cè un problema di assistemza nel corso dellutilizzo di un determinato prodotto; per quanto riguarda lofferta, anche qui abbiamo detto che gli ausili di questo tipo sono assenti dal nomenclatore e oltretutto lofferta di questi prodotti è condizionata non solo da questo ma anche dalle leggi, dalla normativa perchè sulla distribuzione di un prodotto incide la normativa che lo regola . Tempo fa ha avuto grande scalpore, grande risonanza questa presentazione di una Mercedes col joystick al posto del volante , tutti ne hanno parlato, parecchi di voi ricorderanno che a Firenze 2 o 3 anni fa è stato presentato questo sistema che funzionava, è stato provato da diverse persone, a tuttoggi in Italia questo sistema che cè ,esiste, funziona, potrebbe essere commercializzato, non è utlizzabile, perchè il nostro codice della strada nei requisiti che prescrive per le caratteristiche strutturali di un veicolo non consente sistemi di guida alternativi al volante quindi questo è un condizionamento pesantissimo; quanto alle norme tecniche, si parla dellattività degli enti di standardizzazione, a questo proposito quella che per me è una buona notizia nel senso che gli enti di normazione tecnica sono a vari livelli, quello mondiale che è lISO ed a livello europoeo cè il EEN, qualche tempo fa ,fino a pochi mesi fa cera un progetto di definizione di ausilio da parte dellente europoeo che definiva lausilio un oggetto destinato dal produttore a fare determinate cose mentre la definizione dellISO era ed è molto diversa, la vado a leggere perchè mi sembra importante e si ricollega molto bene anche agli interventi precedenti ed è la seguente : lausilio tecnico destinato alla persona disabile è ogni prodotto strumento, dispositivo o sistema tecnico utilizzato da una persona handicappata specialmente fabbricato od esitsente sul mercato destinato a prevenire , compensare , attenuare,ecc.. quindi la definizione degli enti di normazione tecnica internazionale è secondo me positiva perchè la soluzione del problema è lutilizzo che di un oggetto indipendentemente che sia stato pensato o meno come ausilio lo qualifica come ausilio., dicevo la buona notizia è che a quanto so io, salvo sorprese, 3 o 4 giorni fa cè stata la votazione di un documento e questa norma che è la norma ISO 9999 diventerà norma EEN ISO è accolta anche a livello di ente europeo di normazione tecnica . Resta da affrontare il luogo di scambio, il luogo di scambio secondo me ha questo tipo di problema: in un certo senso non cè , questo è stato già detto, ci sono poche aziende che producono, hanno una cattiva distribuzione di questi prodotti, spesso banalmente è difficile proprio sapere che un determinato prodotto esiste , ciò detto secondo me alcune soluzioni,alcuni tentativi sono sicuramente utili ma non risolvono il problema, sicuramente non lo fanno le mostre-mercato perchè per quanto belle ed importanti ma , che ne so ... lHabilexpo a Verona, è una goccia nel mare rispetto ai bisogni che sono diffusi in tutto il territorio nazionale; per quanto utili non lo sono neanche le banche-dati sempre per il problema dellaccesso alle informazioni e di gestione di queste informazioni; le banche-dati sono una cosa molto buona però richiedono per il loro utilizzo una serie di possibilità di padronanza anche del materiale che è enorme , a livello di prodotti, di aziende e via discorrendo quindi comunque non ci può essere un rapoorto così semplice tra il singolo utente, il singolo consumatore e le diverse banche-dati disponibili. Delle carenze distributive abbiamo già accennato, il risultato di queste cose è che cè una difficoltà di accesso al prodotto ed una difficoltà di accesso alla conoscenza stessa dellesistenza di un determinato prodotto. ............................ A proposito di questa situazione che abbiamo affrontato e comunque delle potenzailità che ci sono, mi è capitato di partecipare ad altre occasioni di questo tipo, mi sembra importante che quando ascoltiamo relazioni che ci indicano anche tante possibilità che si sono aperte tutti quanti dobbiamo fare un passo indietro, cioè dobbiamo riuscire a calarci in una realtà che non è quella solo degli operatori specializzati ma ci sono tantissime persone che non hanno cosceinza di questi problemi od anche non riescono ad avere la possibilità di affrontarli, comunque veniamo ad elencare le possibili richieste di un consumatore di ausili informatici , lordine è casuale : un primo problema è la reperibiltà del prodotto, cioè questi prodotti bisogna sapere che esistono , bisogna essere in grado di conoscerli ,poterli valutare , bisogna essre in grado di avere le informazioni necessarie sullesistenza di queste cose, perchè è verissimo che non tutto viene risolto da questo tipo di ausili però quello che è possibile fare uno vorrebbe riuscire ad ottenerlo, invece è sicuramente difficile per i motivi che ho detto prima, alle volte anche procurarsi linformazione dellesistenza del prodotto e procurarselo. Quanto alla qualità, anche qui ho messo ISO tra parentesi perchè è giusto pretendere un prodotto di qualità che secondo la definizione ISO è un prodotto, cito a memoria, un prodotto che risponde alle esigenze per cui è stato progettato. Chiaramente si pretenderà un prodotto sicuro, quanto alla sicurezza degli ausili esiste una direttiva comunitaria, non sono aggiornatissimo sullinformazione, ma posso dire con certezza che a qualche mese fa lItalia era come al solito in ritardo di circa 2 anni e mezzo sui tempi che dava la direttiva: la direttiva dava 5 anni perchè ogni stato adottasse poi i regolamenti di applicazione, fino a qualche tempo fa sicuramente non era stato fatto questo. (questinformazione non sono riuscito a verificarla). La normativa adeguata è riferita a quel problema di cui dicevo prima , cioè di dare delle leggi al passo con i tempi cioè con le risorse tecniche disponibili. Del prodotto integrato anche non garantito un minuto in più sulle garanzie; quando si parla di garanzie credo che nelintegrazione del prodotto ci debbano anche essere delle garanzie, ad esempio bidogna garantire unassistenza in tempi certi e definiti, bisogna garantire dei requisiti minimi di capacità di assistenza da parte delle ditte; cè chi ha proposto di pretendere dalle aziende una presenza minima sul terrirorio, questa è una soluzione . Io penso che unazienda anche ubicata in una sola città che riesce a garantire con sistemi di corriere od altro di ottenere il risultato di assistere la persona in determinati giorni sicuramente è una cosa accettabile e da pretendere. ......................................................( presenta un lucido) Premesso quanto detto prima, i problemi quali sono ? In primo luogo occorre garantire che ci sia uno strumento, un qualcosa che assista il cliente nella scelta, perchè appunto le risorse tecniche sono disponibili e a volte anche molto varie, possedere le informazioni per arrivare alla scelta del prodotto è una cosa molto complessa, daltronde questo è un problema che abbiamo un po' tutti, io quando ho dovuto comprare un modem-fax per il mio computer avevo iniziato a bombardarmi di cose che non ero neanche in grado di valutare quindi occorre sicuramente che ci sia la possibilità di avere unassistenza nella scelta e poi nella parte a destra del lucido abbiamo il produttore , a sinistra il consumatore degli ausili , il problema è garantire il contatto tra i due elementi, non sempre è ottenuto. Il problema è anche fare affluire le informazioni alle aziende; può darsi che una persona abbia un determinato problema, lazienda che può essere interessata a produrre come fa a sapere che esiste anche questo tipo di esigenza. A me personalmente che questo tipo di contatto sia stabilito o dai centri di consulenza o dalle USL o da altri interessa poco, sicuramente un dato interessante è il fatto che i centri che ci sono hanno iniziato a muoversi o potrebbero muoversi anche su questa strada cioè non solo trasferire il patrimonio di conoscenze di un operatore a contatto con il cliente, trasferire questo patrimonio al caso concreto però anche organizzare unaltra banca-dati, un collegamento via Internet ,trasferire comunque le esigenze che loro conoscono a qualche punto di riferimento da cui si possano attingere le idee per la ricerca. Vi ringrazio per lattenzione. [non rivista dallautore] |