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Gabriele Gamberi - In rappresentanza dalla voce delle Aziende "Il mercato e le aziende in Italia" Questa comunicazione vuole illustrare il percorso che un gruppo di aziende del settore ausili sta affrontando da qualche mese in qua. Le aziende che producono e commercializzano ausili di tipo informatico quindi sensori, comunicatori, strumenti per laccesso al computer, controllo ambientale e software didattico, riabilitativo speciale, hanno infatti avviato una serie di incontri finalizzati a valutare la possibilità di costituire un contenitore, forse una associazione, utile a far crescere e maturare l'interesse verso tale comparto. Ciò che ha motivato le imprese ad incontrarsi è stata la valutazione unanime del fatto che in Italia il settore degli ausili HW e SW non ha lattenzione da parte delle istituzioni centrali, degli enti regionali e locali, degli organi di informazione che riteniamo invece debba meritare. Questo gruppo di aziende costituito in parte da cooperative che operano nellambito cosiddetto delleconomia sociale e da aziende di tipologia più tradizionale, conta una decina di imprese per un totale di un centinaio di addetti. Il bisogno e le richieste di servizi e prodotti che sottendono a tale ambito, costituisce un mercato importante e altrettanto difficile da affrontare. Una domanda sempre crescente lascerebbe supporre la possibilità di affrontare il bisogno sviluppando prodotti e servizi attraverso processi di industrializzazione, di economia di scala, di utilizzo razionale delle risorse. In realtà la domanda si riferisce ad esigenze quasi sempre personalizzate, difficilmente generalizzabili se non a scapito del costo finale della risposta da fornire. Crediamo però che sia ormai di prassi che nella quasi assoluta totalità dei percorsi riabilitativi, nellintegrazione scolastica dei bambini con deficit, nellinserimento lavorativo ,nella promozione della vita autonoma delle persone con disabilità, sia necessario utilizzare ausili hardware e software. Riteniamo quindi ragionevole pensare che questo settore richieda sempre maggiormente la possibilità di scegliere il prodotto ed il servizio giusto, quello cioè necessario ed utile, senza che l'utente sia costretto ad accontentarsi di una risposta parziale ai propri bisogni. Questo è senz'altro uno dei problemi che le aziende hanno cominciato a discutere perché è naturale che laddove si collocano le richieste del mercato, dovrebbe essere maggiore l'attenzione delle imprese che vogliono soddisfare tali domande al fine di consolidare la propria posizione e connotazione commerciale. E però necessario che non si guardi a questo settore solo attraverso il punto di vista di chi produce; anzi, è fondamentale che la produzione si orienti e armonizzi le proprie scelte utilizzando proprio le richieste che lutente esprime, avvantaggiandosi così nel fatto di poter organizzare la propria produzione in funzione della domanda. E allora, a questo punto, si evidenzia una carenza culturale, di supporto informativo e formativo: lutente spesso non sa formulare i propri bisogni, segue logiche di lobby privilegiando prodotti "consigliati", spesso non sa quello che vuole. E questo allora uno degli scopi prioritari delle aziende: sollecitare in primo luogo le istituzioni ed attuare quegli strumenti di sostegno alle politiche di integrazione, utili a diffondere la cultura del saper domandare, saper scegliere e del sapere utilizzare. Qualche esempio che vale per tutto: lapplicazione della Legge Quadro sullHandicap e la riformulazione delle logiche del Nomenclatore Tariffario il quale, per assurdo, non prende nemmeno in considerazione questo tipo di ausili. Guardiamo con interesse le ultime novità in materia fiscale e normativa, le abbiamo vista prima( il decreto-legge 669; auspichiamo che tale decreto-legge possa ampliare la richiesta di questo tipo di prodotti da parte di chi esprime direttamente le proprie necessità cioè lutente -consumatore. Come gruppo di aziende riteniamo utile e pertanto guardiamo con interesse ed ottimismo le attività che stanno perseguendo i centri di competenza di cui abbiamo sentito loperato nel precedente intervento e che tendono a perseguire un riconoscimento istituzionale ed operativo che contribuirà efficacemente anche al miglioramento qualitativo dei prodotti e dei servizi erogati dalle aziende del settore; tale iniziativa potrebbe finalmente dare allItalia una rete strutturata di Centri in grado di aiutare gli utenti e le aziende nei differenti compiti e obiettivi caratteristici. E stato molto interessante lintervento del Prof. Emiliani; rappresenta in modo chiaro e preciso ciò che anche noi cerchiamo e cercheremo di perseguire. A questo punto volevo solamente introdurre come vogliamo operare come associazione, che di fatto in questo momento non cè ancora, ma che speriamo di costituire a breve. Sarà un utile mezzo per proseguire una serie di incontri che abbiamo già avviato, finalizzati a far sì che la aziende si conoscano meglio: in effetti prima di questi incontri sapevamo che esistevamo reciprocamente ma non sapevamo che cosa facessimo. Altro scopo sarà quello di conoscere i nostri ambiti di mercato, i nostri prodotti ,migliorare e mettere in comune le nostre logiche di mercato e di governo della clientela , aumentare la qualità dei prodotti, eliminare gli investimenti di risorse in progetti già realizzati , valutare le normative di finanziamento rivolte a progetti di sviluppo , vedere qualcosa anche nellambito europeo: tutto questo riteniamo possa rappresentare una crescita della cultura interna di ciascuna delle nostre aziende. Vogliamo estendere tutto questo verso lesterno, quindi far crescere e diffondere informazione verso lesterno, in particolare per gli operatori, gli insegnanti, le famiglie e le persone disabili stesse. Da parte nostra rimane un impegno forte a far crescere la nostra capacità imprenditoriale e produttiva in modo anche da coprire quelle esigenze che non vengono soddisfatte dallattuale produzione nazionale; in effetti in Italia non è che si produca molto , spesso ci si limita a distribuire. Queste aziende che si raggruppano hanno la caratteristica comune che in parte, se non nella totalità, i prodotti commercializzati sono anche direttamente prodotti. E obiettivo quindi ampliare il nostro ambito di ricerca e produzione non dipendendo per alcuni settori esclusivamente dallestero ma anzi promuovendo lo sviluppo e realizzazione di prodotti da inserire nel mercato globale , valutando quindi la possibilità di operare in settori non ancora coperti dallattuale produzione internazionale. In questo scenario vorremo pensare ad una Handimatica catalizzatore non solo delle realtà e delle speranze nazionali ma anche di incontro e di scambi internazionali ; per ciò che poi saranno le iniziative che questo gruppo di aziende prenderà per il futuro, speriamo di farci sentire presto. Grazie. |
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