27/01/2025
Cronaca di un'intervista realizzata nel corso di HANDImatica 2008
A cura di Carlo Donati
"Una volta che avrai volato, camminerai sulla terra con lo sguardo rivolto verso il cielo, perch� � l� che vorrai tornare" (Leonardo da Vinci)
Pu� una persona "diversamente abile" essere considerata idonea al volo? Come si pu� diventare addirittura piloti di un aereo? E che cosa si prova dopo aver lasciato a terra la sedia a rotelle, vedendo il mondo dall'alto?
A queste e ad altre domande hanno cercato di dare una risposta due ospiti d'eccezione nel corso di HANDImatica 2008, la mostra-convegno dedicata alle "Tecnologie informatiche e telematiche
per l'integrazione delle persone con disabilit�" che dal 27 al 29 novembre ha ospitato a Bologna convegni, seminari, laboratori, tavole rotonde. In un ambito cos� poliedrico e stimolante ha trovato spazio anche questo evento particolare, che a prima vista potrebbe sembrare lontano dalla quotidianit� di chi � diversamente abile.
Per comprendere meglio lo spirito dell'intervista, per�, � necessario fare una premessa: la "Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilit� e della Salute" (ICF) stabilisce che la disabilit� non � in alcun modo una caratteristica della persona, quanto piuttosto il risultato dell'interazione tra una certa condizione di salute e un ambiente sfavorevole.
Prendendo le mosse da questa consapevolezza, sono stati chiamati a dibattere sull'abilit� al volo due testimonial particolarmente competenti: l'Ing. Alessandro Paleri, leader della formazione "Wefly! Team", l'unica pattuglia al mondo composta da piloti disabili, ed il Brigadier Generale Piervalerio Manfroni, del Corpo Sanitario dell'Aeronautica Militare. L'intervista � stata condotta dal Dott. Carlo Donati, dirigente medico del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e socio dell'Associazione Arma Aeronautica.
Paleri ha avviato l'incontro descrivendo la realt� dei "Baroni Rotti". Si tratta dell'associazione che ha dato vita alla prima scuola di volo per piloti disabili nel nostro Paese, permettendo a molte persone con disabilit� motorie di conseguire il brevetto di pilotaggio sportivo. Fin dall'inizio del suo intervento, Paleri ha tenuto a sottolineare tutte le misure che vengono adottate per garantire la sicurezza in volo, che � alla base di qualsiasi attivit� aeronautica, sportiva, commerciale o militare. La pattuglia "Wefly! Team" � composta da tre aerei ultraleggeri Texan Top Class della Fly Synthesis di Mortegliano (Udine), che provvede anche alle modifiche necessarie per i piloti diversamente abili. Si tratta di un velivolo ultraleggero, tre-assi, biposto affiancati, ala bassa, con carrello fisso triciclo, costruito interamente in materiali compositi.
Gli aerei che vengono usati dai piloti disabili devono essere opportunamente adattati, in modo che i comandi si adattino alle particolari esigenze del pilota. Ad esempio, in caso di impossibilit� del pilota ad usare gli arti inferiori, tutti i comandi vengono modificati in modo da poterli azionare solo con gli arti superiori, naturalmente sempre nel rispetto della sicurezza, delle norme aeronautiche e della praticit� ergonomica per il pilota. L'aspetto pi� interessante � che le modifiche consistono in adattamenti rimovibili, che un meccanico aeronautico opportunamente addestrato pu� applicare o rimuovere nel giro di pochi minuti, consentendo cos� l'utilizzo dello stesso aereo da parte di piloti anche non diversamente abili. Mentre Paleri parlava, era possibile seguire sullo schermo un filmato che mostrava le evoluzioni del "Wefly! Team" e le modifiche tecniche apportate ai velivoli.
A questo punto, Manfroni ha esposto la sua opinione sulla possibilit� di dare l'idoneit� al pilotaggio ad una persona disabile. Ed ha iniziato da un concetto innovativo e, in qualche modo, sorprendente: l'uomo, per le sue caratteristiche biologiche, pu� camminare, correre, nuotare, saltare, ma non potr� mai "volare". Questa possibilit� gli � consentita solo dall'utilizzo di una "protesi", che definiamo aereo, che lo mette in condizione di staccarsi da terra e permanere in volo per un certo tempo. Partendo da questo punto di vista, Manfroni ha osservato che il punto pi� importante, per un medico che deve giudicare sull'idoneit� al pilotaggio, � la valutazione delle caratteristiche psico-fisiche del soggetto, sempre nell'ottica di garantire la migliore sicurezza in volo. Pertanto, una volta che il pilota disabile abbia dimostrato di possedere tutti i requisiti necessari, e possa utilizzare un aereo opportunamente adattato, il medico non fa differenza tra soggetto normalmente o diversamente abile.
A chi rivolgersi, per�, per dare vita al proprio sogno di pilotare un aereo? In Italia esistono diversi campi volo che offrono scuole specializzate per aspiranti piloti diversamente abili. Il "Wefly! Team" ha la propria base presso l'aviosuperficie Caposile, a San Don� di Piave (Venezia), mentre la sede dei Baroni Rotti si trova presso il Centro di Volo Serristori a Castiglion Fiorentino (Arezzo). Altre scuole sono disponibili ad Asti, Ozzano Emilia (BO), Roma, Bari e, prossimamente, Messina.
Normalmente, il primo contatto dell'aspirante pilota � con la scuola pi� vicina, che lo indirizza presso gli Istituti Medico-Legali dell'Aeronautica Militare o gli altri centri ambulatoriali deputati ad eseguire le visite di idoneit�. Le visite sono costituite da una serie di accertamenti psicoattitudinali e fisici, comprendenti tutte le branche specialistiche di riferimento (cardiologia, neurologia, otorinolaringoiatria, oculistica, etc.), in modo da poter fornire un quadro completo ed esaustivo delle caratteristiche del soggetto. Una volta ottenuta l'idoneit� medica, il soggetto frequenta la scuola per un numero variabile di lezioni teoriche e pratiche, al termine delle quali potr� ottenere l'atteso brevetto di pilotaggio. Paleri ha osservato che, a volte, le scuole straniere (Francia, Inghilterra) sono preferite per costi inferiori e minori passaggi burocratici - in virt� della loro lunga esperienza - ma i risultati ottenuti in Italia negli ultimi anni sono comunque incoraggianti: i Baroni Rotti hanno consentito di volare a molte persone paraplegiche o tetraplegiche e a persone con lesioni neuromotorie ad un arto superiore o inferiore.
Manfroni ha osservato che vi � grande apertura da parte dell'Aeronautica Militare nei confronti dei "colleghi" diversamente abili, tanto che il "Wefly! Team" � stato invitato a partecipare alla Giornata Azzurra 2008, che si � tenuta in maggio a Pratica di Mare, e che ha visto la presenza di numerose pattuglie e velivoli militari e civili. Inoltre, ha ricordato il motto "Per aspera ad astra", che � riportato nello stemma di reparto del Comando delle Forze da Combattimento dell'Aeronautica Militare. Questa rievocazione della celebre frase di Seneca sottolinea - anche e soprattutto per i piloti diversamente abili - le difficolt� che si incontrano per ottenere il successo e vuole rappresentare i sacrifici e l'impegno necessari per raggiungere i traguardi pi� alti.
Infine, commentando le proprie sensazioni derivanti dal poter volare, Paleri ha innanzitutto osservato razionalmente che il volo � pericolo e che quindi occorre guardarsi dall'emotivit�. Ha comunque riconosciuto che il volo � l'unica attivit� che "ti permette di staccare l'ombra" (e forse anche le difficolt� che si incontrano a terra per chi � costretto a muoversi in sedia a rotelle) ed ha ricordato il senso di libert� derivante dal pilotare un aereo.
"L'Italia � bellissima vista dall'alto - ha concluso: laghi, boschi, mari,
colline..." e il suo sguardo sembrava rivivere quelle sensazioni, cos� forti e cos� difficili da esprimere, di chi ha potuto lasciare a terra il proprio peso ed i propri pensieri per abbandonarsi all'ebbrezza del volo.
In conclusione, si pu� certamente affermare che si � trattato di un incontro di grande successo. Lo scopo primario dell'intervista era di far conoscere al pubblico di HANDImatica 2008 la bellissima realt� dei Baroni Rotti e dare informazioni sulla possibilit� per una persona diversamente abile di conseguire il brevetto di pilotaggio. Questo obiettivo � stato senz'altro raggiunto, grazie alla disponibilit�, alla competenza e alla sensibilit� degli interlocutori coinvolti. Ma c'era anche un secondo obiettivo, nella mente di chi organizzava questa intervista: chiamare dei testimonial forti, farli partecipare ad una manifestazione frequentata da migliaia di persone e centinaia di disabili, spesso giovani, per trasmettere un messaggio di positivit� e di speranza. Non ti abbattere se la sorte ti ha colpito, se a causa di un incidente ti sei trovato sbalzato dalla sella della tua moto ad una sedia a rotelle: puoi ricominciare, puoi essere ancora attivo, puoi aiutare tanti altri ragazzi come te, puoi addirittura pilotare un aereo. La presenza dell'Ing. Paleri e del Generale Manfroni ha fatto s� che questo messaggio fosse trasmesso forte e chiaro.
Buon volo, ragazzi,
e... happy landings!
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