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Roberto Dainese – Anffas, Mestre "MOUSE O MATITE COLORATE?" (prima parte) La sezione ANFFAS di Mestre dal 1994 si è impegnata nel promuovere luso delle tecnologie informatiche per lintegrazione e lo sviluppo dei soggetti disabili intellettivi adulti. Le finalità collegate alla promozione di un laboratorio di informatica sono state e sono ancora le seguenti:
Ma sin dallinizio dellesperienza fu inevitabile sostenere lintervento con i ragazzi, facendolo precedere e accompagnare dalle seguenti attività:
In sintesi quindi un processo di formazione, di ricerca che ha impegnato educatori e responsabili, prima e durante lintervento sui ragazzi e a cui riteniamo non possa corrispondere un punto di arrivo definito nel tempo in quanto è necessaria un formazione e unautoformazione continua e costante, considerata la rapida evoluzione a cui sono costrette le tecnologie informatiche. In aggiunta agli impegni appena richiamati della formazione e della ricerca, si richiede alloperatore:
e relativamente allintervento:
Il quadro formulato è sicuramente ricco ma nulla è superfluo; solo con la coscienza di un impegno di tale portata è possibile predisporre un percorso che non rischi di cadere nello spontaneismo e nellimprovvisazione. Non intendo ricostruire qui nel dettaglio le modalità operative utilizzate, in quanto saranno ricomposte nellesposizione che mi seguirà, ma vorrei solo recuperare i principi forti che continuano a contraddistinguere la nostra esperienza:
- Ogni tipo di attività tende al raggiungimento di obiettivi predefiniti per il singolo soggetto, in modo pienamente concorde con un piano di lavoro personalizzato; - I programmi informatici utilizzati vengono scelti in funzione del tipo di obiettivi che si vogliono raggiungere e dei profili emersi dalla valutazione iniziale. Nella scelta del software cerchiamo di mantenere costanti questi fondamentali parametri di riferimento:
Alcuni sono programmi studiati per sviluppare determinate abilità, altri sono giochi a carattere educativo; per la maggiore si tratta di programmi che nel corso di questi anni abbiamo raccolto tra quelli "riproducibili gratuitamente", più o meno facilmente reperibili. Spesso siamo stati costretti ad utilizzare prodotti software concepiti per rispondere alle necessità tipiche di unetà cronologicamente inferiore , perché non esistono prodotti per il disabile adulto. Secondo noi il disabile adulto non è e non deve essere concepito come un eterno bambino per cui si possono per loro recuperare prodotti facilitati adatti a livelli di età cronologica infantile. Letà mentale non rappresenta una corrispondenza banale delletà cronologica corrispondente. È indispensabile promuovere un aspetto specifico dellinformatica per i disabili intellettivi che comprenda non esclusivamente linfanzia, ma la giovinezza, la condizione adulta e aggiungerei anche quella anziana.
I Risultati In tutti i soggetti coinvolti abbiamo notato un incremento dellattenzione, della precisione e della capacità di concentrazione prolungata, crescita continua di impegno e motivazione. Il computer ha confermato lutilità, in campo formativo, delle sue intrinseche caratteristiche di interattività, flessibilità, adattabilità idonee a garantire il costituirsi di situazioni di interscambio reciproco tra il soggetto fruitore e la macchina. I ragazzi hanno acquisito, a livelli diversi, le competenze informatiche minime di base che hanno permesso, per alcuni di loro, un uso della macchina anche come un nuovo stimolo, un nuovo passatempo da utilizzare a casa. Proprio in riferimento alle competenze di base è nata da una collaborazione tra la sezione ANFFAS di Mestre e quella di Padova, lidea di realizzare una guida che potesse affrontare in modo semplice i segreti sulluso del personal computer per dotare gli educatori di un percorso didattico diretto a promuovere lacquisizione di quelle competenze minime di base che permettono un uso autonomo del personal computer. È opportuno premettere che far acquisire tali competenze non è sicuramente lunico e possibile obiettivo da considerare quando si fa riferimento alla possibilità di utilizzare in campo didattico questa tecnologia, ma è anche vero che tali competenze sono indispensabili per la promozione di altre attività possibili al computer; mi riferisco agli oramai ovunque riconosciuti vantaggi offerti dalle tecnologie informatiche rispetto sistemi tradizionali di scrittura, di lettura, di grafica, .
Le caratteristiche del percorso formulato possono essere così sintetizzate:
Il percorso è stato pubblicizzato nel numero unico della rivista Risposte Handicap (numero 5 del 1999) edita dalla casa Editrice Oasi via Conte Ruggero, 73 94018, Troina (En).
Conclusioni Il lavoro con persone disabili pone gli operatori di fronte ad un imprescindibile tutto che è la persona, frutto di una storia oltre che di un insieme di abilità e disabilità, di modi di sentire e di essere che sono unici ed irripetibili. È partendo da questo presupposto che le tecniche e gli strumenti utilizzati sono e restano delle risorse. In questo senso ritengo dunque che non può esserci contrapposizione tra il computer, inteso come innovazione, e le matite colorate, intesi come prototipo di tradizione, purché entrambi facciano parte del patrimonio delle risorse a disposizione e possano essere utilizzati come gli strumenti più o meno idonei in circostanze specifiche. Concludo quindi con questa semplice, ma ritengo importante affermazione pensando alle matite colorate, ai fiori secchi, al proiettore per diapositive, alla lavagna luminosa e al computer: "Non è la natura del mezzo in sé responsabile degli effetti, bensì luso che se ne fa". |