Roberto De
Cesare
- NETSIEL-I
"NETSIEL: esperienza italiana di Telelavoro"
Seguono i testi, tratti dalle diapositive
della presentazione di Roberto de Cesare, ritrascritti per consentirne la
fruibilità anche a persone non vedenti.
Un'esperienza di
Telelavoro
Buona sera.
Sono Roberto de Cesare, abito a san Severo di
Foggia e - come appare evidente - sono affetto da
una forma piuttosto grave di tetraparesi spastica,
che, tra le altre cose, mi impedisce di parlare in
modo comprensibile, almeno per chi non mi
conosce bene
Potete comunque capirmi, se seguite il testo
visibile sullo schermo.
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Roberto de Cesare - NETSIEL
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Un'esperienza di
Telelavoro
Vi racconto la mia
esperienza. Dopo aver
conseguito la maturità
scientifica, mi sono
diplomato al corso ASPHI, tenuto presso la
Fondazione Pro Juventute "Don Gnocchi" di
Milano, nel 1991.
Successivamente, però, è stato per me difficile
inserirmi nel lavoro, sia per la mancanza di
opportunità nella città in cui risiedo sia per la mia
impossibilità a raggiungere autonomamente altre
sedi.
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Un'esperienza di
Telelavoro
Grazie, però al
continuo e generoso
interessamento dell'ASPHI, che è riuscita ad
instaurare i rapporti con la NETSIEL di Bari e mi
ha anche seguito nell'autoaggiornamento, dal
1993 ho iniziato una sperimentazione sviluppando
dei programmi in linguaggio Cobol, lavorando da
casa, per tale azienda. Nel settembre del '95
NETSIEL mi ha assunto con un regolare rapporto
di dipendenza, nella forma del telelavoro.
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Un'esperienza di
Telelavoro
NETSIEL è una
società del gruppo FINSIEL, con
oltre 400 dipendenti, la cui principale
caratteristica è quella di produrre delle procedure
informatiche, che vengono poi assemblate in
applicazioni più grandi da altre aziende del
Gruppo.
NETSIEL è anche specializzata nella
manutenzione di sistemi software, sviluppati da
terzi, e nella gestione delle reti telematiche.
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Un'esperienza di
Telelavoro
Per quanto riguarda
l'organizzazione del lavoro,
ho a disposizione un PC di proprietà aziendale e
una linea telefonica dedicata, i cui costi sono
interamente sostenuti da NETSIEL.
Per scambiare informazioni con i colleghi, utilizzo
la posta elettronica, anche se trovo spesso più
comodo utilizzare un prodotto che è attivabile
sotto Windows, il WS-CHAT, che mi permette di
dialogare in modo interattivo con i colleghi, dotati
anch'essi di tale prodotto.
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Un'esperienza di
Telelavoro
In pratica, il mio
interlocutore vede apparire in
tempo reale, sul suo monitor, le parole del mio
messaggio, man mano che le digito; e lo stesso
accade a me per le sue risposte; tanto che spesso
ci interrompiamo a vicenda, avendo già compreso
ciò che l'altro vuole dire, proprio come avviene
quando due amici si parlano al telefono.
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Un'esperienza di
Telelavoro
E' chiaro che,
normalmente, ci vorrebbe meno
tempo a pronunciare delle parole al telefono che
non a digitarle, ma, nel mio caso, questo mezzo è
il più veloce e, soprattutto, non presenta alcun
rischio di fraintendimenti. Per quel che riguarda le
specifiche, relative ai programmi da codificare o
ai test da eseguire, esse mi vengono allegate nelle
E-mail. In tal modo, in pochissimi minuti, ho a
disposizione tutto il materiale che mi serve per
lavorare.
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Un'esperienza di
Telelavoro
Di tanto in tanto mi
reco a Bari per seguire dei
corsi di aggiornamento professionale, come gli altri
dipendenti; e quella è l'occasione per conoscere di
persona, i tanti colleghi con i quali interagisco ogni
giorno da casa. Qualche altra volta viene a casa
mia un collega, che è in pratica il mio diretto
superiore, per illustrarmi, ad esempio, la scheda di
valutazione che ogni anno viene compiuta su di
me, come su ogni altro dipendente.
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Un'esperienza di
Telelavoro
Per quanto riguarda
gli aspetti amministrativi, per
le timbrature uso un'apposita applicazione in tem-
po reale, con la quale viene ogni giorno registrato
l'orario di inizio e di fine lavoro, sia ordinario che
straordinario. Per le ferie, mi regolo esattamente
come gli altri dipendenti, salvo che la domanda e
l'accettazione vengono trasmesse con la posta
elettronica. La stessa cosa avverrebbe per le
assenze per malattia, ma fino ad oggi, fortunata-
mente, non se ne è mai presentato il caso.
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Un'esperienza di
Telelavoro
Il cedolino dello
stipendio mi viene mandato ogni
mese, tramite corriere.
L'orario di lavoro, articolato in cinque giorni
lavorativi, è identico a quello dei colleghi in azien-
da e prevede un intervallo di mezz'ora per il pasto:
io devo solo spostarmi in un'altra stanza, quando
mia madre mi avverte che il pranzo è pronto, e poi
tornare al lavoro.
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Un'esperienza di
Telelavoro
Infatti svolgo la mia
attività in una stanza di casa
mia, attrezzata ad ufficio e dotata di scrivania,
scaffali e degli strumenti di lavoro, fornitimi dalla
NETSIEL. Uniche presenze estranee: un divano-
letto,uno stereo-CD ed un televisore. Nel tempo
libero, difatti, mi piace leggere libri o riviste,
ascoltare musica, giocare qualche partita a scac-
chi col computer, vedere la TV, conversare oppure
uscire a passeggio con i miei, sul triciclo o sulla
carrozzina elettrica.
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Telelavoro
Tornando
all'argomento telelavoro, dichiaro di
essere entusiasta, per i numerosi aspetti positivi
che presenta.
Tralasciando quelli, del tutto ovvi, relativi ai
disabili (in quanto possono accedere al mondo
del lavoro, in tal modo, persone che altrimenti ne
sarebbero escluse), il telelavoro permette anche
l'eliminazione dei cosiddetti "tempi morti" legati
all'attività lavorativa (si pensi a spostamenti,
pendolarismo, traffico ecc.).
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Telelavoro
Inoltre, tenendo
conto della mia personale
esperienza nella NETSIEL, posso testimoniare che
è possibile instaurare rapporti di cordialità, ed anzi
di vera e
propria amicizia fra colleghi, anche se ci
si trova lontani, grazie, appunto, al continuo
colloquio in tempo reale. Per quanto riguarda gli
aspetti negativi, nel momento in cui devo appren-
dere nuove tecniche, l'assenza di un contatto
personale diretto può determinare, talvolta,
qualche modesto ritardo nella comprensione
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Un'esperienza di
Telelavoro
Comunque nel giro di
poco tempo, tale problema
viene superato.
Sarebbe auspicabile, pertanto, che lo Stato
favorisse la diffusione del telelavoro (specie per
le persone disabili), attraverso incentivazioni alle
aziende che lo attuano, anche in considerazione
del notevole costo della linea dedicata.
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Un'esperienza di
Telelavoro
La spesa sostenuta
sarebbe altamente produttiva,
difatti, dal punto di vista non solo sociale, ma
anche economico, perché dei disabili, prima
improduttivi e bisognosi di assistenza anche
economica, diventerebbero dei telelavoratori
economicamente autosufficienti, che
contribuirebbero, pagando le tasse, al buon
andamento dell'economia nazionale.
Grazie per l'attenzione.
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