Mauro NESTI
- Ass.ne DATARC "Disabilità
Ausilii Riabilitazione"
Coordinatore - "La domotica per una maggiore autonomia della persona"
Poter controllare e comandare la casa da un solo punto, se per i
normodotati è una possibilità per incrementare la sicurezza dellabitazione, per la
persona con disabilità o un anziano, spesso diventa una vincolante alternativa per la
propria autonomia.
Analizziamo insieme alcuni aspetti e problematiche legate al
concetto di casa intelligente.
Introduzione
Frequentemente ci sono comunicate nuove parole o nuove associazioni
di parole che spesso facciamo fatica a capire cosa rappresentino. Questo credo sia il caso
di casa intelligente, o peggio ancora smart house con la dovuta voglia
dinglesizzazzione della nostra bella lingua.
Casa intelligente, anche per gli addetti ai lavori, non ha ancora una definizione
canonica; potremmo dire in parole semplici che con questo termine si usa identificare la
possibilità di introdurre dei controlli automatici (rivelatori di fughe di gas, ..) e/o
dei comandi a distanza (accendi/spegni la luce, ..) per i comuni apparecchi presenti
allinterno della casa. Secondo questa semplice definizione quindi lormai
diffusissimo telecomando del televisore rappresenta un embrione, una cellula base della
casa intelligente. In effetti, è proprio così, la genesi della casa intelligente ha una
propria radice nel mondo della pigrizia o della comodità, in quella fascia dutenza
che non gradisce alzarsi dal comodo divano per cambiare il canale del televisore o che
ottimizza il proprio livello di concentrazione regolando il volume dello stereo, con
luso dellapposito apparecchio a distanza, senza distogliere lo sguardo dal
libro che sta leggendo.
Gli esempi potrebbero susseguirsi numerosissimi, si preferisce lasciare qualche suspance
per il seguito, basti pensare a quanti sono gli apparecchi elettrici presenti in una
comune casa, da quelli più semplici, la lampadina, la sveglia,
a quelli più
complessi, il telefono, il citofono, ...
Gli obiettivi di questo WorkShop sono molteplici, possiamo tentare
di sintetizzarli nei seguenti punti:
- Cercare di comprendere insieme le potenzialità che la tecnologia
legata alla casa intelligente offre agli utenti
- Valutare insieme, grazie alla partecipazione di diverse entità
- commerciali, alcune scelte di mercato esistenti, verificando: i modi
di agire di questi sistemi,
- Le difficoltà dinstallazione allinterno della propria
abitazione i costi
- Approfondire le possibilità che la sempre maggiore diffusione degli
- strumenti telematici, Internet, linee dedicate, .. offre per lo
sviluppo di nuove potenzialità di controllo del sistema da distanza
- Compiere un salto nel futuro(?), analizzando in maniera attenta e
critica, le possibilità offerte dalla tecnologia di nuove forme di lavoro cosiddette
remotizzate, il telelavoro
-
Alcune nozioni tecniche
Non è certo mio compito addentrarmi in ciò che i relatori sono sicuramente più
autorevoli di me a presentarvi, ma vorrei solamente porre le basi per un
linguaggio comune che ci potrà accompagnare durante questa giornata di seminario.
Le interfacce sono gli apparati attraverso i quali
un utente interagisce con un sistema di controllo. Si suddividono in due
categorie:
- la prima viene definita di comando, verrà utilizzata per inoltrare i
comandi al sistema, ovvero attraverso questo canale lutente
potrà comunicare al sistema la propria volontà di cambiare lo stato di un elemento
controllato, spegnere la luce, cambiare canale TV, aprire la porta;
- la seconda di monitoraggio che lutente userà per avere dei
ritorni, feed-back, dal sistema che serviranno per conoscere lo stato attuale dei
componenti controllati, porta aperta o chiusa, lampadina (es. del garage) accesa o spenta,
forno acceso o spento. È chiaro, ma è bene sottolinearlo che non sempre
questinterfaccia è presente allinterno del sistema di controllo.
Il sistema centrale di controllo è invece spesso costituito da un
elaboratore elettronico che può assumere la forma canonica di un PC, oppure essere
camuffato ed apparire come un dispositivo elettronico non meglio identificato.
A valle del sistema centrale vi è la parte di dispositivi necessari per
l’interazione del sistema con il mondo esterno. Analogamente alla parte
dinterfaccia, anche questa si divide in due e in dettaglio:
-
Di attuazione con il compito cioè di attuare sul mondo esterno i comandi impartiti
dallutente, il dispositivo elettrico che serve per tramutare in realtà il comando,
accendendo la luce, aprendo la porta, cambiando canale del televisore, ... Tale attuazione
può essere sia in locale, ovvero nello stesso luogo dove la persona si trova che in
remoto, ovvero allesterno della propria abitazione. Si noti che con questo abbiamo
introdotto il concetto dinvio dinformazioni verso lesterno, abbiamo
telematizzato il nostro sistema.
-
Di acquisizione necessaria per acquisire i dati necessari al monitoraggio del sistema,
verificando lo stato di acceso o spento della lampadina del garage, della porta
dellingresso, e così via. Anche in questo caso linterfaccia di acquisizione
può essere locale che remota.
A cosa serve la casa intelligente
Per quel che riguarda l'utente una casa intelligente è un sistema integrato
costituito da una serie di apparecchiature volte a rendere più sicuro e piacevole il
soggiorno nella propria abitazione.
Cerchiamo di sintetizzare in breve quali possono essere i requisiti che un sistema di
questo tipo deve soddisfare:
Sicurezza, ovvero la capacità del sistema di offrire un ambiente sicuro, in grado di
fronteggiare opportunamente una serie dimportanti emergenze, quali ad esempio le
intrusioni, le fughe di gas, le emergenze mediche, i guasti o i mal funzionamenti del
sistema. Si potrebbe parlare a lungo relativamente a questaspetto, ma la limitatezza
di tempo e di spazio limitano le possibilità. È in ogni caso necessario accennare alla
distinzione di sicurezza attiva passiva. Questultima si limita, infatti, a rilevare
e segnalare la presenza di un elemento destabilizzante quali un intruso, una fiamma
libera... La sicurezza attiva invece, alla rilevazione fa seguire automaticamente
unazione per contrastare levento stesso.
Relax e creatività, in altre parole la possibilità per l'utente di utilizzare pienamente
e facilmente tutti quei dispositivi che consentono di comporre nel modo più proficuo e
divertente il proprio tempo;
Comfort, in altre parole l'esigenza di controllare attivamente l'ambiente in modo da
creare le condizioni micro climatiche più favorevoli e piacevoli;
Connettività, la possibilità - per il microcosmo costituito dall'appartamento - di
creare in modo rapido ed efficiente opportuni collegamenti con l'esterno;
Responsabilità sociale, il bisogno dell'utente di sentirsi rispettoso dell'ambiente e
delle sue necessità, monitorando appropriatamente i consumi della propria abitazione.
Accanto a questi, di tipo "funzionale", ne esistono altri relativi
all'integrazione e la compatibilità tra sistemi, ed in particolare:
la semplicità di prima installazione, che consente una rapida configurazione del sistema
(o di un suo primo nucleo significativo);
La modularità dei componenti, che consente di affrontare il processo di integrazione dei
dispositivi un poco alla volta, con importante frazionamento dei costi;
L'integrabilità dei componenti, che consente di evitare duplicazioni di risorse,
utilizzando interfacce simili e talvolta intercambiabili.
La tipologia dutenti cui ci si è rivolti (Esperienza
dellAss.ne DATARC)
Quali sono i requisiti base di un utente per riuscire ad utilizzare questi sistemi?
Dopo molte sedute di valutazione ed unaccurata analisi dei risultati, siamo in grado
di fornire una tipologia dutenti particolarmente ricettivi alluso di questo
tipo di realizzazioni
Il livello culturale
Molto importante è disporre di un livello culturale medio alto per poter usufruire di
questi dispositivi. Lesperienza ci mostra come la complessità delle soluzioni
proposte deve essere proporzionale a questo fattore.
Luso di questi ausili necessita, in una fase iniziale di un elevato livello di
concentrazione per riuscire ad apprendere le modalità di approccio al sistema.
La rete di assistenza domiciliare
Il livello culturale può essere supplito, in alcuni casi da una fitta rete di
assistenza domiciliare, tale da invogliare e stimolare alluso delle nuove e
sconosciute apparecchiature. Questo fattore deve trovare la forma più consona
allutente, anche in questo caso non esiste una ricetta preconfezionata.
La reattività delle persone è propria da individuo ad individuo e solo una notevole
conoscenza della personalità della persona da parte degli assistenti permette di
raggiungere dei considerevoli traguardi.
Oggetto di un ulteriore lungo e complesso articolo potrebbe essere la formazione dello
staff di assistenza allutente, in quanto, seppure predominanti, non sono
completamente esaustive le sole conoscenze psicologiche, sociologiche e comportamentali
dellindividuo, ma è necessario anche un discreto livello di capacità di
apprendimento e di conoscenza tecnica degli ausili adottati. Si aprirebbe qui un capitolo
molto grosso rispetto alla formazione ed alla qualifica dellingegnere
riabilitatore.
Le possibilità economiche
Non intendo in questa sede addentrarmi in argomenti per me ostici rispetto al
nomenclatore tariffario e via dicendo, opportune sedi allinterno di handimatica
98 saranno più approfondite. Il dato di fatto che lesperienza mi tramanda è
che nella maggioranza dei casi ho assistito alla realizzazione della struttura suggerita,
solo a seguito di autofinanziamento.
Ogni ulteriore considerazione mi sembra superflua, ma vale la pena di ricordare
limportanza di una attenta valutazione dellausilio, per non rischiare di far
decadere immediatamente linteresse su questo e avere così sprecato non solo tempo
ma anche soldi inutilmente. Uniniziativa che può essere promossa è il prestito
duso, la nostra associazione si sta attrezzando per questo strumento. Potendo
disporre di un parco macchine ed ausili anche modesto si possono imprestare a tempo ai
diversi utenti. È importante ricordare che il livello di attenzione e di applicazione è
diverso per una persona da un ambiente ad un altro, e pertanto della massima importanza
poter far provare lausilio presso labitazione dellutente ed in
condizioni di sua normale vita quotidiana. Si riscontreranno risultati decisamente diversi
da quelli verificati in sede di valutazione.
Letà
Questo è un fattore molto importante poichè le esigenze sono fortemente condizionate
dalletà dellutente.
Di conseguenza i prodotti consigliati sono molto diversi.
Relativamente alla capacità di apprendimento letà rappresenta un fattore
secondario risptto agli altri parametri in gioco.
Lesperienza ci ha mostrato che, la volontà dautonomia che spinge la persona
ad utilizzare al meglio gli strumenti tecnologici, aumenta allaumentare
delletà. Dallaltro lato cè uninevitabile reticenza alluso
di strumenti tecnologici che aumenta con laumentare delletà stessa.
In ogni caso, tutte le regole hanno le loro accezioni.
Gli attori coinvolti nel convegno
Il convegno si articola su due argomenti principali molto connessi fra loro:
- I prodotti presenti sul mercato per il controllo della propria
abitazione
- Alcune riflessioni sullembrione italiano del telelavoro
Ci aiuteranno, in ordine dapparizione, in questa discussione
alcune realtà commerciali, esperienze individuali e alcune riflessioni svolte da persone
qualificate operanti nel settore.
La ARS di Bologna che con Alessandro MAIANI cillustrerà il
funzionamento del SICAR PILOT un prodotto da loro importato e distribuito che attraverso
comandi impartiti a voce è in grado di controllare unabitazione.
Successivamente, in modo da lasciare tempo ai tecnici per organizzare la dimostrazione
successiva, Roberto VITALI ci parlerà dellesperienza di domotizzazione attuata nel
comune di Ferrara, insieme a TELCOM e al comune stesso.
Sarà la volta di Ileana ARGENTIN, che ci presenterà la casa a comando vocale della
UILDM, una soluzione innovativa basata sul sistema di controllo DAEMOND progettato,
realizzato e distribuito dalla INFOSERVICE di Roma.
Successivamente a questi interventi sentiremo parlare di telelavoro, attraverso
unesperienza reale svolta allinterno della struttura della SIA da Savino
IANNUZZI.
Di carattere un po più riflessivo lintervento successivo sempre rispetto al
telelavoro. Paolo PEZZOTTI del SOL.CO. Brescia ci aiuterà a riflettere rispetto alle
dinamiche lavorative che questo strumento può indurre e alle figure professionali cui
questo strumento può essere applicato.
In chiusura, ma non certo per importanza, Alessandra ESSELLI della Tiflosystem di Padova,
ci parlerà del Gewa Prog, un telelcomando che coniuga insieme il telelavoro ed il
controllo ambientale.
Ringrazio fin dora tutti i relatori che hanno aderito alla
manifestazione, con calore e prontezza.
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